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Marco Michelini | 12 Giugno 2018

Bologna, 12 giugno 2018, San Gaspare Luigi Bertoni

«Ero straniero e non mi avete accolto» (Matteo 25,43), così ha tuonato (anzi, twittato!!!) il Cardinal Gianfranco Ravasi di fronte al rifiuto del Ministro dell’Interno Salvini di accogliere la nave Aquarius. E naturalmente l’opposizione PD (con Martina, Minniti e Delrio) ha subito unito la propria voce (anzi, i propri twitt!!!) a quella dell’alto prelato, scatenando in questi giorni una marea di sproloqui e qualunquismi. Ora che un pezzo di opinione pubblica – incluso il Vaticano con il Cardinal Ravasi – sottolinei soltanto  le ragioni dell’umanità, dell’accoglienza e dell’apertura potrà sembrare giusto ad alcuni ed indecente ad altri, ma se il nostro è ancora un paese libero ognuno di noi potrà pure manifestare le proprie opinioni … o no?! Detto questo, a me sembra, però, che Sua Eminenza (come tutti i buoni samaritani che hanno raccolto il suo messaggio) dimentichi ch’è soprattutto in virtù delle “porte” e dei porti che il nostro paese ha sempre tenuto aperti che l’Europa è divenuta meta dei migranti; ma soprattutto, ch’è in virtù del menefreghismo di altri paesi europei (Malta in primis, seguita a stretto giro da Spagna e Francia) che il Mediterraneo (ma anche il Tirreno) è ritornato a tutti gli effetti Mare Nostrum. A Sua Eminenza risulta forse che vi siano stati salvataggi in mare da parte di navi Maltesi, Francesi o Spagnole in questo 2018?

Il portavoce del Sig. Macron ha detto che il comportamento dell’Italia riguardo la nave Aquarius  è “vomitevole”. Ne prendiamo atto, così come prendiamo atto del fatto che il sig. Macron ha già chiuso da un pezzo i porti francesi e le frontire; eppure, nonostante tutto ciò, il presidente dell’Assemblea di Corsica, l’indipendentista Jean-Guy Talamoni, aveva proposto di fornire all’Aquarius l’accoglienza di uno dei porti dell’isola, ma Parigi ha risposto prontamente “no”.

La signora Delgado, ministro della giustizia del neo-governo Sanchez – il quale per motivi tutti politici ha concesso alla nave Aquarius di sbarcare a Valencia – ha detto: «Non è questione di buonismo o generosità, ma di diritto umanitario. Ci possono essere responsabilità penali internazionali per la violazione dei trattati sui diritti umani». Prendiamo atto anche di questo, ma alla signora Delgado andrebbe ricordato che nel 2012 il governo Rajoy emanò un provvedimento che aboliva l’assistenza sanitaria gratuita per oltre 910.000 clandestini, che non versavano contributi alla previdenza sociale; che nel 2015 la Spagna si disse pronta ad accettare la quota Ue per i rifugiati e ad accoglierne 14.931, salvo poi anni dopo ricontrattare al ribasso le cifre; e che, in fine, l’anno scorso la quota reale di persone accolte nel paese era di 1.279, cioè il 13,7% di quanto inizialmente previsto. Andrebbe anche ricordato alla signora Delgado (ma anche a Maltesi e Francesi) che alla fine del 2017, nonostante gli impegni presi, la Spagna versò solo tre milioni di euro al Fondo Ue per l’Africa. La Germania era il secondo contributore con 13 milioni di euro. E chi era il primo contributore? Naturalmente l’Italia, che aveva versato 82 milioni di euro. Tutto questo, senza dimenticare poi che la Commissione UE aveva fatto esplicitamente notare come a rimpinguare le casse del Fondo fiduciario d’emergenza dell’Unione europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione fossero stati solo Italia, Germania e Olanda. E come considerare allora il comportamento di questa Francia che ci giudica vomitevoli? E quello di Malta che si nasconde dietro a un dito per non fare ciò che deve? E quello della Spagna che  paventa nei nostri confronti sanzioni penali?  Lo si deve giudicare per quello che è: puro e semplice menefreghismo, doppiopesismo e indifferenza pilatesca.

Ma ritorniamo a bomba. In questa vicenda ho netta l’impressione che il Cardinal Ravasi – che io stimo moltissimo perché uomo dotato di grandissima intelligenza e cultura – nel suo impeto pastorale di “accoglienza alla Papa Francesco” abbia perso di vista quello che è il nocciolo del problema: l’Italia, da sola, non può affrontare fenomeni migratori della portata di quello a cui stiamo assistendo; quindi anche gli stati menefreghisti devono cominciare a fare la loro parte. E la Chiesa, che dovrebbe essere universale e non semplicemente concentrata sulla politica italiana, non può sparare ad alzo zero sulla “pagliuzza” Salvini e chiudere poi gli occhi sul “trave” Europa. Anche perché, come scrive giustamente il Dott. Sallusti: «Mettere in croce il leader della Lega non salverà la sinistra dai suoi peccati e la Chiesa dalle sue omissioni.»

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