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Marco Michelini | 19 Aprile 2015

Francesco di Simeone Stabili, meglio noto come Cecco d’Ascoli, poeta, medico, insegnante, filosofo e astrologo, era nato ad Ancarano in Abruzzo nell’ultimo o nel penultimo decennio del XIII secolo, a pochi chilometri da Ascoli Piceno. All’età di diciotto anni, in Ascoli Piceno, entrò nel monastero di Santa Croce ad Templum, centro propulsore dell’esoterismo templare della Marca Meridionale. Compiuti i suoi studi a Salerno, si stabilì a Firenze nel novembre 1314, poi fu a Bologna dove nel 1324 insegnava astronomia alla facoltà di medicina dell’Alma Mater. Avendo parlato in senso negativo della fede cattolica, fu condannato dall’inquisitore domenicano Lamberto da Cingoli ad una grossa multa, ad una penitenza di tipo religiosa, oltre al sequestro dei libri di astrologia e la sospensione dall’incarico di docente. Nel 1325, Cecco fu reintegrato nel suo ruolo principalmente grazie all’intercessione dei suoi studenti, ed alcune brillanti lezioni, anche di astrologia, gli portarono fama e gloria, a tal punto che Carlo, duca di Calabria e primogenito del re Roberto d’Angiò (1309-1343), lo nominò nel 1326 medico di corte, e ciò gli attirò l’inimicizia del potente medico fiorentino Dino del Garbo e del cancelliere fra Raimondo vescovo di Aversa.

 


 

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Aggiunto anche all’articolo: «Appunti di Letteratura Italiana: Il Trecento»

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