Zoom
Cerca
Marco Michelini | 18 Giugno 2015

Figlio del poeta stilnovista Dino Frescobaldi e di una Giovanna poi ritiratasi a vita monacale, nacque e visse a Firenze nella prima metà del secolo. A detta di Donato Velluti, che era un suo congiunto e lo ritrasse nella sua Cronica domestica, fu uomo «di comunale statura, grande giucatore, spesse volte vestito con bellissime vesti (tal otta tagliate e non cucite si vendevano o impegnavano), alcuna volta vilmente vestito. Morì nella mortalità del 1348 d’età di quaranta anni o più; non ebbe mai moglie», ma ebbe una figlia bastarda, Piera, che alla morte del padre lavorò per un periodo come domestica presso lo zio Niccolò Frescobaldi. Matteo non partecipò attivamente alla vita politica di Firenze e non si hanno notizie di sue attività economiche. Nel 1333 ebbe molto probabilmente uno scambio di sonetti con Adriano de’ Rossi sul disastroso diluvio del 4 novembre, ma non ci sono pervenuti i testi del Frescobaldi. Nel 1334 venne fermato dalla milizia del podestà e fu multato per possesso abusivo di armi, forse in relazione alle faide tra la sua famiglia e quelle dei Bostichi, degli Adimari e dei Conti di Pontormo. Il 1 novembre 1340 Andrea de’ Bardi con Iacopo e Bardo Frescobaldi tentarono di opporsi violentemente alla presa di potere del capitano di Guerra Giacomo Gabrielli da Gubbio, ma – fallita la congiura – furono processati ed esiliati. Matteo, non avendo preso parte all’azione, poté rimanere a Firenze e compose due canzoni sull’accaduto, lamentando la decadenza della città. Durante la signoria del duca d’Atene (1342-43) gli esiliati furono richiamati in patria e il poeta partecipò al suo unico atto pubblico: il 28 settembre e il 3 ottobre del 1342 ratificò la pace con la famiglia Bostichi, loro rivale. Dal 1343 al 1348 il suo nome compare in alcuni atti notarili, spesso in qualità di testimone.


PER ACCEDERE AL TESTO COMPLETO CLICCA QUA

Aggiunto anche all’articolo: «Appunti di Letteratura Italiana: Il Trecento»

Lascia un commento. Se vuoi che appaia il tuo avatar, devi registrarti su Gravatar

Devi essere collegato per lasciare un commento.